Stamattina,
andando a passeggio con il mio cane nel parco della Favorita, parco
della città dove abito, quasi quasi ci rimanevo secca a causa della
caduta improvvisa di una “Sbiserandola”. All'arrivo al lavoro a
Vicenza ero ancora un po' agitata, ma felice dello scampato pericolo.
Però
forse non tutti sanno di che cosa sto parlando perchè non tutti
hanno avuto un'infanzia come la mia e una nonna come la mia, che
raccoglieva le sbiserandole, infilandomele in tasca: ad esse
attribuiva poteri taumaturgici, considerandole in grado di
proteggermi dal raffreddore e dalla tosse e di proteggere il
guardaroba dalle temutissime tarme.
Le
sbiserandole altro non sono che quelle belle “castagne finte” che
si trovano nei parchi pubblici, che sono frutti di una pianta
differente dal castagno, chiamata ippocastano o Aesculus
hippocastanus. Il nome significa "nutrimento per il cavallo"
oppure "castagna del cavallo" perchè ci si cura il cavallo
in stato di difficoltà respiratoria.
L'ippocastano
appartiene alla famiglia delle Hippocastanaceae, originaria dell'Asia
e della zona centrale della penisola balcanica, e produce frutti
particolari formati da un involucro esterno spinoso, detto pericarpo,
simile a quello delle vere castagne, che contiene semi, ossia proprio
le cosiddette "castagne matte". Osservandole più
attentamente, si noterà che sono più grandi e arrotondate, prive
del ciuffo apicale caratteristico delle castagne propriamente dette e
con la macchia chiara alla base più estesa.
Attenzione:
le sbiserandole sono tossiche:contengono infatti numerosi
principi attivi tra cui glicosidi e saponine triterpenici,
soprattutto esculina, in concentrazioni tali da determinare nell'uomo
la rottura dei globuli rossi, aumentandone la permeabilità della
membrana plasmatica. Il danno è ancora più importante nei casi di
assunzione da parte di bambini. Un'altra molecola presente in questi
semi, detta escina, da un lato ha effetti documentati nel trattamento
dell'insufficienza cronica della circolazione venosa e dei disturbi
ad essa collegati; dall'altro gli effetti farmacologici possono
essere potenzialmente pericolosi soprattutto se si assumono in
contemporanea farmaci per la coagulazione e se è presente una
condizione di insufficienza renale.
Insomma
le sbiserandole possono comunque fare male anche se non sono prese in
testa.
Da
domani ne porterò una scorta in ufficio... non si sa mai!
Penso di averne qualcuna anch'io ....se rovisto nelle mie borsette!
RispondiEliminaChe possano allontanare i raffreddori?
Non si sa mai!