Sono
sempre stata affascinata dalla luce delle candele.
Da
piccola mi piacevano a tal punto che chiedevo alla nonna di andare a
fare una visita in chiesa solo per poter accendere una candelina.
Ciò
che si fa da piccoli, resta nel cuore e si ripete anche da grandi.
Anche
oggi quando vado in chiesa accendo una candelina: mi arrabbio se il
parroco si è modernizzato e non c'è più la candela tradizionale e,
quando sono a casa esagero: dalle tea lights, ai moccoli, ai ceri
veri e propri, alle candele più raffinate e profumate.
Da
vera collezionista seriale non mi faccio mancare lanterne da esterno
e fotofore di ogni tipo per illuminare le tenebre estive, candelieri
e candelabri vari, per dare una patina surreale anche ai momenti più
semplici della serata.
Da
un po' di tempo stavo cercando sulle riviste del settore ed in rete
immagini di candelieri in legno grezzo, sui quali, lo ammetto, ero un
po' carente come collezionista.
Ma
da qualche giorno tutto è cambiato grazie a questi due splendidi
candelieri realizzati a mano in legno.
Ancora
non conosco personalmente l'artista che si è cimentato in questo
delicatissimo capolavoro manuale che ha richiesto notevole precisione
nel dimensionare i candelieri e nel bilanciarli per renderli sicuri,
ma, grazie ad un caro amico “comune” (gli apici sono voluti e
lui capirà il perchè) ho seguito la realizzazione quasi in diretta
con alcuni riscontri fotografici in fase di tornitura.
Non
sono ancora finiti, dato che vorrei cerarli con la cera bianca
Novecento di Gualtiero Meazza, ma non ho resistito ed ho provveduto
ad un primo collaudo.
Vi
lascio giudicare il risultato. A Silvano ed Antonio un grazie
speciale, in attesa di poterci incontrare di persona.
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