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mercoledì 28 ottobre 2015

E' il momento del suo massimo splendore!


E' proprio vero che, in realtà, il massimo della sua bellezza è quando, ai primi freddi, le foglie vestono questi splendidi colori d'autunno: si tratta di un acero platanoide, detto anche acero riccio, appartenente alla famiglia delle Aceracee, al genere Acer ed alla specie platanoides. 
 
L'ho comprato qualche anno fa, assieme a mio figlio allora piccolo.
L'albero era piccolo come lui.
L'ho trasportato dal vivaio all'interno della mia macchina.
L'abbiamo piantato insieme nel nostro minuscolo giardino. 
Per noi si trattava di una tappa importante: il primo albero della nostra nuova casa, una casa desiderata tantissimo, voluta con grande determinazione, il nostro guscio, un nuovo progetto di vita, un posto dove mettere radici, proprio come avrebbe dovuto fare l'albero.
Albero piccolo e buchino piccolo nel terreno.
Non mi ero informata sulle reali dimensioni; mi era piaciuta la foglia e basta.
Ora so che è un albero che raggiunge dimensioni abbastanza grandi, alto anche fino a 30 metri, caratterizzato da una crescita piuttosto veloce, con una chioma tondeggiante e piuttosto espansa, piuttosto longevo in quanto in grado di sopravvivere per alcune generazioni oltre la mia.
Il tronco è eretto ed il suo diametro può essere maggiore di 1,5 m, la corteccia è di un colore grigio tendente al marrone, liscia nelle piante giovani, mentre presenta delle fini fessurazioni longitudinali negli esemplari adulti; le gemme sono rossastre. Le foglie sono caduche, opposte, provviste di un lungo picciolo, lisce, lunghe fino a 15 cm e larghe 10-20 cm, con 5 lobi palmati, separati da incisioni superficiali, ciascuno dotato di 1-3 denti acuminati, di color verde chiaro: ora, come si può vedere, virano al giallo e al rosso.
  


Ho letto che l’acero riccio preferisce climi temperati freddi e temperati, infatti è in grado di sopportare valori termici di parecchi gradi al di sotto dello zero e resiste anche ai forti venti altrimenti non avrebbe potuto adattarsi ai piccoli spazi che gli sono stati destinati.
Per alcune ore al giorno, condominio e villa di fronte permettendo, è esposto al sole ed ora è bellissimo mettersi sotto i rami per vedere l'effetto degli ultimi raggi di sole tra le foglie, prima della loro definitiva caduta. 

 

 
Tra qualche giorno le foglie tappezzeranno il marciapiede; allora inizierò a lamentarmi di averlo piantato, raccoglierò più o meno pazientemente le foglie per inserirle nel composter e passerò l'inverno a guardare i rami spogli, aspettando la primavera. 
So che il nostro acero non ci deluderà.