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mercoledì 27 marzo 2013

Ancora un premio




Eheheh, ho ricevuto un premio anch'io...
Intanto è doveroso un ringraziamento a chi me lo ha assegnato: ISABELLA ed ILARIA di

La Bande des Faineantes 

Oggi vado un po' di fretta, ma nei prossimi giorni ne parlerò più diffusamente ed assolverò ai doveri che tale premio comporta...
A presto!

venerdì 22 marzo 2013

Sono arrivate Adelina e Guandalina



Finalmente stamattina mi sembrava veramente primavera.
Un po' per l'aria che era diversa, un po' perchè venerdì, ultimo giorno lavorativo della settimana, un po' perchè, durante la consueta passeggiata mattutina con la cagnolina lungo gli argini del fiume Agno, sentivo cantare un sacco di uccellini e starnazzare le coppie di germani, chiaramente ormai in amore.
E' bellissimo passeggiare lungo gli argini, soprattutto la mattina presto, quando ancora non c'è movimento e la natura è lì indisturbata; ormai da molti anni si sono naturalizzati germani e garzette ed anche l'airone cinerino è una presenza costante.

Ma è solo da quest'ultimo mese che ho notato un coppia di splendide oche bianche che la mattina presto a volte stanno ancora dormendo con la testa reclinata sul collo. So che l'oca è un animale di poche esigenze, territoriale, senza grossi problemi di freddo o di umidità, insomma che si adatta molto facilmente.
Spero quindi che le due oche, che nel mio immaginario ho già ribattezzato Adelina e Guendalina, come le oche degli Aristogatti, siano di sesso diverso, giusto per il piacere di pensare che nei prossimi mesi ci potranno essere anche una serie di piccolini.
La cova delle uova dura dalle 4 alle 6 settimane ed i piccoli stanno con la mamma due mesi, prima di diventare indipendenti.
Che dire: se sono rose fioriranno.

mercoledì 20 marzo 2013

Nevica ancora o piove sempre ma devo decidermi a potare le Ortensie

Tra una nevicata e l'altra e tra una pioggia e l'altra, sto rimandando ormai da tempo la potatura delle ortensie, anche perchè il giardino, o quel che ne resta dopo l'arrivo della cagnolina, è molto più simile ad una palude che ad un luogo dover pensare di far crescere qualcosa. 
E quindi, quest'anno sono un po' in ritardo, dato che nel calendario delle ortensie, da metà febbraio è in programma è la potatura. Sono andata in cerca in rete di qualche buon consiglio in questa direzione e sono approdata sul sito dei Guru delle ortensie: quello del Vivaio Paoli Borgioli di Firenze, uno dei più famosi e conosciuti, grazie alla ricchezza dell’offerta e alla competenza, per tutti gli appassionati delle ortensie.

Ed ecco qui, direttamente dal loro sito: 

Per i neofiti o gli inesperti, l’impulso a potare è sempre molto forte e talvolta si compiono vistosi errori con le ortensie; a tale scopo gli esperti ci insegnano che non potare è sempre meglio che farlo male. Infatti le ortensie non potate potrebbero espandersi troppo, assumere un aspetto un po’ disordinato o produrre fiori più piccoli; ciononostante continueranno a crescere e a fiorire, mentre l'intervento di un giardiniere inesperto o improvvisato e dalle forbici facili può portare alla perdita di buona parte della fioritura e rallentare lo sviluppo delle piante. Una potatura corretta, tuttavia, è utile per guidare la pianta in uno sviluppo armonico ed equilibrato.

Sempre secondo il Vivaio Paoli Borgioli, i criteri che dovrebbero guidare un corretto intervento di potatura sono pochi e semplici, dettati dalle diverse specie del genere Hydrangea che si possono dividere in due gruppi:

quelle che fioriscono sul legno dell’anno: H.arborescens, H.paniculata
quelle che fioriscono sul legno dell’anno precedente: H. macrophylla, H. serrata, H.quercifolia, H. aspera, H. involucrata, H.anomala

H.macrophylla

Per quel che riguarda le H.macrophylla e H.serrata, che fioriscono sul legno dell’anno precedente, ci si limita ad una pulitura del secco, all'eliminazione degli steli più deboli ed alla rimozione dei fiori secchi tagliando sopra l’ultima coppia di gemme, che sono quelle che porteranno i fiori nella stagione successiva: l’opinione comune è che il vecchio fiore non vada tolto fino a primavera perché si pensa che esso protegga il nuovo germoglio; tuttavia le ortensie lacecap perdono tutti i loro fiori con il gelo invernale.
E’ anche buona abitudine, nelle piante già di 5 o 6 anni di età, eliminare circa un terzo dei fusti tagliandoli a livello del suolo, scegliendo quelli più vecchi che generalmente sono più contorti e molto ramificati: questa potatura serve per promuovere il rinnovo graduale della pianta, per avere infiorescenze più grandi, per dare più luce ed aria all’interno, riducendo i rischi di attacchi da parassiti fungini.
Ecco anche alcuni consigli per le altre specie.


Hydrangea arborescens
Fiorendo sulla vegetazione dell’anno, consente ampi margini di potatura: potature drastiche (20-30 centimetri da terra) daranno cespugli compatti e tondeggianti con fiori globosi di notevoli dimensioni, mentre potature meno severe porteranno ad un cespuglio più alto, con più fiori ma più piccoli.


Hydrangea paniculata
Fa parte del gruppo degli arbusti spoglianti che fioriscono sulla vegetazione dell’anno: potandoli all’inizio della primavera produrranno getti vigorosi che fioriranno in estate. Condizione essenziale è una potatura a fine inverno-inizio primavera, in modo che i rami fioriferi abbiano molto tempo a disposizione per svilupparsi: questa potatura può consistere semplicemente nel taglio fino a 2-3 gemme dalla base di tutta la vegetazione il che garantirà un cespuglio alto fino ad 1 metro con meno infiorescenze di dimensioni più grandi; in alternativa si può lasciar crescere un’impalcatura legnosa fino alla altezza desiderata per poi potare la vegetazione in prossimità dell’impalcatura ogni primavera, ottenendo delle forme di allevamento più alte. Possiamo anche non intervenire assolutamente con la potatura e lasciare la pianta libera di assumere una ampia ed alta forma arbustiva, ma nel tempo l’arbusto si trasformerà in un cespuglio scompigliato e pieno di ramoscelli con conseguente deterioramento della quantità e qualità dei fiori: potremo tuttavia intervenire con la potatura per riordinarlo affidandosi alla notevole versatilità di queste piante.



Hydrangea quercifolia
Fiorendo solo sulle gemme apicali differenziate nella stagione precedente, è assolutamente da evitare la potatura nel periodo invernale; se proprio si vuole contenerle o riformarle, si può intervenire subito dopo la fioritura a fine luglio.
Hydrangea aspera ed hydrangea involucrata
Queste due specie, entrambe della Sottosezione Asperae, non amano potature severe in inverno, pena la perdita di buona parte della fioritura. Meglio quindi una potatura di pulitura e riordino leggero alla ripresa vegetativa, eliminando soprattutto i rami danneggiati dal freddo invernale.
Hydrangea anomala e rampicanti in genere
La manutenzione è semplice e spesso si riduce, su esemplari adulti e ben sviluppati, ad un’eventuale potatura di contenimento subito dopo la fioritura, che generalmente è abbastanza precoce (maggio-giugno).
Le potature invernali implicano la rimozione delle gemme a fiore, che la pianta ha differenziato l’anno precedente.
Per quel che riguarda H.paniculata e H.arborescens, che fioriscono sul legno dello stesso anno, la potatura può essere più drastica: si taglieranno gli steli lasciando solo due gemme alla base ponendo le premesse per infiorescenze molto grandi.


Va precisato che tutti gli interventi di potatura vanno effettuati quando le ortensie sono in riposo vegetativo tra febbraio e marzo.

Le rampicanti (H.petiolaris e H.seemani) invece richiedono una limitata potatura che serve più che altro a contenerne la crescita e tale intervento si può effettuare anche con la pianta in vegetazione come una potatura verde.
Per H.aspera, H.involucrata e H.quercifolia si consigliano solo potature di riordino e contenimento da effettuare dopo la fioritura.

martedì 12 marzo 2013

"Vicenza, pensieri e sogni. Una città in cartolina"


L'esposizione "Vicenza, pensieri e sogni. Una città in cartolina"  presenta settecento cartoline storiche dell'archivio Rossato dedicate alla "città del Palladio", ai suoi luoghi e personaggi. L'inaugurazione si è tenuta mercoledì scorso alla prsenza del direttore del museo del risorgimento Mauro Passarin, di  Antonio Rossato, il collezionista proprietario delle cartoline, e del "memorialista" Walter Stefani.
Che la mostra  sia gradita e "riuscita" lo dimostra l'ammirazione dei visitatori: al di là dell'interesse  storico (oltre che "vivo") delle 700 cartoline esposte, dopo un improbo lavoro di selezione dalla collezione Rossato che è di ben 1800 immagini d'epoca, sono veramente notevoli le gigantografie ed i filmati appositamente realizzati.
Ai visitatori si propongono  «prospettive suggestive e inedite di Vicenza, scorci "da cartolina" scenografici e unici, dal Risorgimento al secondo Dopoguerra. Piazze e luoghi popolati da vicentini in un passato non così lontano, ma che appartiene a una società e a una cultura molto diverse dalle attuali, consentiranno di vedere con occhi diversi luoghi noti e quotidiani, e di scoprirne l'inaspettata potenza espressiva e comunicativa».
Una città in cartolina" aiuta a fare un viaggio a ritroso alla scoperta degli aspetti architettonici, artistici, economici e culturali di una città che per la sua bellezza è patrimonio dell'umanità.

presso la Basilica Palladiana - Orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 18
Piazza dei Signori
Ingresso: a pagamento intero € 3,00 - ridotto € 2,00
La mostra è aperta anche il giorno di Pasqua e il lunedì dell'Angelo.
per informazioni: uffmostre@comune.vicenza.it  - tel. 0444-222122


mercoledì 6 marzo 2013

Vicenza: immagini dalla Basilica Palladiana

 In questi giorni la terrazza della Basilica Palladiana si offriva, in tutto il suo splendore, a tutti coloro che volevano farvi una capatina.
Così ne ho apporfittato anch'io in pausa pranzo e vi lascio queste foto, scattate con il cellulare.

Per tutti i dettagli archietttonici e descrittivi, vi invito ad una breve visita su WiKi
 
















martedì 5 marzo 2013

Terza edizione della Fiera del Vintage a Sant’Ambrogio di Valpolicella



Ecco un'idea per chi non ha già programmato uscite per il prossimo fine settimana: un giro in Valpolicella. Non solo per una degustazione degli ottimi vini licali, ma per una visita al Quartiere Fieristico di Sant’Ambrogio di Valpolicella, dove si terrà la terza edizione di "Valpolicella Vive Vintage", una vetrina speciale dedicata ad appassionati, collezionisti e curiosi che potranno tornare indietro nel tempo e ripescare idee, stili ed oggetti “cult” che hanno fatto la storia degli anni ‘50, ‘60, ‘70 e ‘80.

La manifestazione è già alla sua terza edizione e rappresenta un’opportunità interessante per gli amanti del vintage, ma anche per i malati di collezionismo, alla continua ricerca di pezzi rari ed autentici, con una incredibile vetrina di bigiotteria, borse, vinili, giradischi, occhiali, carta stampata e oggetti d'epoca.
Corre l'obbligo di soffermarci ancora una volta sul termine "vintage"; non si tratta infatti di semplici oggetti “di seconda mano”, ma di articoli che, pur essendo di produzione antica, mantengono la loro funzionalità e soprattutto possiedono un fascino spesso superiore agli oggetti moderni.
La mania per il “vintage” è nata circa una decina di anni fa e sta esercitando un fascino indiscusso anche sulle nuove generazioni. “Valpolicella Vive Vintage” è appunto un’occasione per i giovani, che potranno riscoprire idee e modi originali di vestire, ricreandosi uno stile unico, ma è anche una “bancarella” per i curiosi o per i “matusa” (NDR: termine vintage!!!.) come me.

Interessante senz'altro anche per i mariti al seguito, visto che un'area sarà interamente adibita all'esposizione di mezzi a due e quattro ruote: dalle
Vespe d'epoca, grazie alla collaborazione di alcuni tra i più importanti club del settore e del Vespa Club di Pescantina, alle automobili, con la "Cadillac Golden Anniversary" del 1952 e la "Cadillac Fleetwood Brougham 8,2 litre" del 1973, l'auto scelta da Malika Ayanne per realizzare il video per il suo ultimo lavoro. 
 
Nell'edizione del 9 e 10 marzo sarà presente una sartoria express, per poter adattare immediatamente gli abiti acquistati; dalle ore 18,00 di domenica “aperivintage” a cura di Radio Viva Fm; inoltre dalle 15.00 alle 18.00 “vintage showcase” , una vetrina impeccabile per vedere indossato il tuo abito in stile Vintage: ragazzi e ragazze sfileranno interamente vestite dagli espositori interni alla fiera.

La mostra mercato sarà aperta al pubblico e ai visitatori
dalle ore 10.00 alle ore 22.00 di sabato 9 e dalle ore 10.00 alle ore 21.00 di domenica 10 marzo. Il Quartiere Fieristico dispone di un ampio parcheggio interno adiacente all’ingresso principale della Fiera. Il costo d’ingresso è di € 3,00 e i bambini sotto i 10 anni entrano gratis.

All’interno del padiglione fieristico saranno allestiti numerosi
stand enogastronomici con specialità tipiche della zona, abbinate, naturalmente, al celebre vino delle colline veronesi.
Per raggiungere la manifestazione: dall'Autostrada A22 Modena/Brennero uscita Verona Nord; percorrere tutta la tangenziale in direzione Trento, ultima uscita San Pietro in Cariano: girare a sinistra in direzione Sant’Ambrogio di Valpolicella e cercare il Quartiere Fieristico in
Viale del Marmo.

Segnalo per i nostalgici che:
Dalle ore 16.00 alle 17.00 circa sono previste dimostrazione dei balli “Swing” e “Boogie woogie”;
E' possibile posare su una Vespa o un’auto d’epoca, anche vestiti Vintage, per farsi realizzare una foto dal sapore vintage;
Per tutta la durata della manifestazione parrucchieri e truccatori professionisti saranno a disposizione per realizzare trucco ed acconciatura per rivivere il passato e personalizzare il proprio look Vintage.