Qualche
sabato fa, così per passare il tempo, sono stata al mercato
settimanale di un paese vicino al mio. Ci sono stata veramente
volentieri e mi sono fatta accompagnare dalla mamma. L'obiettivo era
quello di passare un'ora all'aperto, dato che sono sempre chiusa in
un tristissimo ufficio, curiosando tra le bancarelle, complice un
sabato che sembrava promettere un po' di sole.
Inoltre,
con la mamma al seguito, ero convinta che alla terza bancarella mi
avrebbe comunicato di essere stanca e di aver bisogno di sedersi da
qualche parte. Ed ecco che, ancora una volta l'ho sottovalutata: non
solo si è fatta tutto il giro dell'intero mercato, ma ha deciso
anche di “far girare l'economia” dando mano al portamonete.
E
così, al rientro a casa, ho scaricato un paio di cassette di fiori:
si tratta della pervinca del madagascar, che alla mamma è piaciuta
veramente molto e che ha deciso di posizionare nelle vaschette del
terrazzo in sostituzione delle bellissime viole del pensiero che le
avevano tenuto compagnia nei mesi scorsi.
Da
cosa nasce cosa e, dopo l'impianto dei nuovi esemplari, ho colto
l'occasione per farle vedere come la rete Internet possa venirle in
aiuto con una serie di norme colturali su queste piante.
Ed
ecco che cosa abbiamo letto:
Le
pervinche si chiamano Catharanthus; sono un piccolo arbusto perenne,
sempreverde, originario del Madagascar. Poichè temono molto il
freddo, vengono coltivate come piante annuali. Alcune specie di
vinca raggiungono i 30-34 cm di altezza, le foglie sono ovali, di
colore verde scuro, solcate da vistose venature chiare. Da
aprile-maggio fino ai primi freddi autunnali le vinca
producono innumerevoli piccoli fiori a cinque petali, con occhio in
colore contrastante.
Dalla bancarella occhieggiavano numerose cultivar con fiori rossi, rosa acceso, viola, bianchi.
Dalla bancarella occhieggiavano numerose cultivar con fiori rossi, rosa acceso, viola, bianchi.
In
rete abbiamo visto che sono spesso utilizzate nelle aiuole come
piante annuali e e che volendo è possibile preservare alcuni
esemplari dal freddo, ponendoli in serra temperata a patire da
ottobre.