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mercoledì 8 giugno 2011

Pazzi per i trenini: parte seconda

Quindi vi dicevo nel post precedente dello scompiglio creato dai “modelli rotabili” e che, comunque non era finita lì e che c’era un seguito, visto che ho uno zio, l’ultimo che mi è rimasto, ma anche il più caro, che VERAMENTE colleziona di tutto, da sempre. Basta chiedergli una cosa e ce l’ha; basta accennargli ad un “ritrovamento” di un pezzo così e cosà ed ecco che è in grado di raccontarti vita, morte e miracoli. In casa mia lo amiamo e lo stimiamo moltissimo e più di qualche volta approfittiamo della sua esperienza.

Bene è successo che vedo questo mio zio per caso, in visita alla sorella (la mia mamma) e, ancora più per caso, parlando, lui racconta che, tra le tante attività (api, miele, orto, ristrutturazioni varie) ha intrapreso la realizzazione di un plastico per il trenino per il piacere della cara nipote: si sdilinquisce in particolari, descrive le rotaie, come ha realizzato i collegamenti, il trasformatore, il passaggio a livello, ecc…..

E così mi sono sentita in dovere di raccontare del bel regalo di Roberto, del faldone consunto, dell’investitura, ecc… ; avevo stuzzicato la sua curiosità e, pochi minuti dopo, era già a casa mia a riaprire con me lo scrigno magico.

Il seguito ve lo lascio immaginare ed è un'altra serie di “Ah! Oh!” seguita da una strana richiesta relativa al prestito dei cataloghi Marklin per provvedere alla loro scansione….I “collezionisti” , si sa, sono veramente strana gente.
A proposito ho capito da mio zio che per far funzionare il trenino mi manca una cosa: cercasi trasformatore disperatamente!

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