Ultimamente si fa un gran parlare di lievito naturale, detto anche lievito madre. Ma di che cosa si tratta? 
Si tratta di un impasto a base di farina, acqua e zuccheri che, mescolati tra loro e rinfrescati con costanza, fermentano spontaneamente. Questa fermentazione con produzione di anidride carbonica  fa aumentare il volume dell’impasto grazie a delle bolle interne. Così, complici il tempo ed i rabbocchi continui, nasce il lievito madre. I rabbocchi di farina ed acqua all’impasto base sono essenziali;  ogni volta che si procede ad un rinfresco si toglie la metà dell’impasto e si aggiunge della nuova acqua e farina. Si rimescola il tutto e si lascia nuovamente riposare.
Per provare a  produrre in casa il lievito madre si parte da:
200 g di farina 
90 g di acqua 
1 cucchiaio di olio d'oliva
1 cucchiaio di miele che servirà a favorire i microorganismi che si formano nel lievito e che si cibano, per riprodursi, degli zuccheri contenuti nell’impasto.
Tutti gli ingredienti vanno impastati rigorosamente a mano fino ad ottenere un panetto che va lasciato riposare in un contenitore con coperchio ad una temperatura di circa 22° per due giorni. L’inverno è il periodo ideale per questo lavoro, quando le temperature sono costanti.
Una volta trascorsi i due giorni l’impasto dovrebbe essere raddoppiato di volume ed avere un profumo acido di lievito che  NON deve essere sgradevole.
Si precede quindi a rabboccare l’impasto;  prendere 100 g dell’impasto cui vanno aggiunti 100 g di farina e 45 g di acqua a temperatura ambiente.
Si crea nuovamente un panetto che va  richiuso nuovamente nel contenitore e lasciato riposare per altri due giorni. Trascorsi questi due giorni, rabboccare nuovamente nello stesso modo con 100 g di farina e 45 g di acqua. 
Mettere il panetto a riposare in frigorifero e riprendere l'impasto dopo 5 giorni.
Trascorsi 5 giorni rabboccare ancora, ripetendo l'operazione altre due volte (per un minino, quindi, di 15 giorni); si potrà ora utilizzare il lievito per pane, brioches, panettoni, che ha più o meno la consistenza della foto.
Ne va prelevata una  parte e con l’altra si procede a continui rabbocchi per rigenerare sempre il  lievito madre. 
Quando il lievito madre è utilizzato per il pane,  ne va inserito circa un terzo rispetto alla farina, quantità che aumenta lievemente se sono utilizzate farine integrali che lievitano meno facilmente. 
Provare non costa nulla; anzi, mi piacerebbe sapere, da chi si vuole cimentare, quali sono i risultati ottenuti. 


 
 
Questo proprio non fa per me...io sono una squallidona che compra il lievito in polvere, peggio: la farina già con la polvere lievitante all'interno così non sbaglio le dosi!
RispondiEliminaGià mi vedo a invadere la cucina con una specie di blob che aumenta di volume e sommerge tutto.