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lunedì 15 ottobre 2012

Domenica al mercatino


Che domenica da favola ho trascorso!!!!
E già, finalmente, dopo anni ed anni, sono stata a Portobuffolè per il mercatino dell'antiquariato. Non avete idea di quanto avessi desiderato in passato di potervi andare e di quanto, sabato notte, abbia ascoltato se fuori pioveva. Già perchè si era stabilito che si sarebbe partiti solo nel caso non piovesse. Domenica mattina mi sono alzata mooolto presto, sia per controllare il tempo, che per fare la consueta passeggiata con la cagnolina, dato che sapevo che gli amici mi attendevano intorno alle 7.
Certo il tragitto da casa alla meta è stato lungo e noioso, ma ne è valsa la pena, non solo per il mercatino, ma per il Comune stesso che ho trovato veramente molto interessante.
Ecco alcune note storiche.
Chiamato in epoca romana Septimum De Liquentia, Settimo sul Livenza, per la sua distanza in miglia romane da Opitergium, oggi Oderzo, ha sempre avuto nei secoli un'importante posizione strategica essendo sorto su un isolotto nel mezzo del fiume Livenza stesso, al confine quindi tra la Marca Trevigiana e il Friuli. Il nome probabilmente deriva dal castello, Castellarium Portus Buvoledi, IX secolo. Bova, che significa canale, fossa avrebbe dato questo nome. Però alcuni ritengono che il termine derivi dalle bufaline, barche usate per il trasporto delle merci da quel luogo fino al mare. Proprio per questo nel basso Medioevo aumenta progressivamente di importanza, in particolar modo nel 1307 quando Gaia da Camino (1270-1311), figlia di Gherardo signore di Treviso citata da Dante nella Divina Commedia, diventa la "proprietaria" del paese ricevendolo in dono per testamento dal marito Tolberto. Col passaggio alla Repubblica di Venezia il paese perderà progressivamente di importanza, fino a quando nel 1797, con la caduta di Venezia sotto il dominio napoleonico e, più tardi, sotto l'Austria, inizia la sua decadenza. All'inizio del XX secolo alcuni penseranno di sopprimere il Comune per unirlo a quello vicino di Mansuè. Ancor'oggi infatti Portobuffolè è il più piccolo comune della provincia di Treviso e conta solo 739 abitanti.



Veniamo invece al mercatino che ho visitato tutto incentivata dalla bella giornata, fresca, ma particolarmente piacevole.
Gli espositori erano tutti collocati in centro storico all’interno delle vecchie mura; siamo entrati, come suggerito dai locali, dall’antico ponte che vedete nella foto. Poi per Via Da Molin, passando per Piazzale Ghetto e poi rientrando per Via Businello, ammirando Piazza Beccario e Piazza Vittorio Emanuele II. Ci siamo goduti non solo gli stands ma anche il fascino delle antiche palazzine con i particolarissimi viottoli laterali, i porticati e quel “sapore antico” di passato splendore che fa da cornice all’anima del mercato stesso rendendo piacevole la passeggiata alla ricerca dell’oggetto giusto, quello che doveva chiamarmi, che voleva appartenermi, che sapeva già che sarebbe diventato mio......

Ho trovato l'offerta degli stands molto varia e curata, caratteristica di quasi tutti i mercatini dell’antiquariato della marca trevigiana; pochissime esposizioni di oggetti a terra o su scatoloni frutto di svuotamenti di cantine o vecchie soffitte, se non limitate alle occasioni di “tutto ad un euro”. E' comunque piacevole, in certi casi, mettersi a rovistare, in cerca di quel bicchiere o piatto spaiato che è andato rotto nel servizio di casa, o in quell'oggetto che proprio non ci serve e che una volta a casa ci pentiamo di aver acquistato perchè non sappiamo dove metterlo.

In generale i banchi erano curati nell’aspetto e nella merce selezionata, spesso monotematici o più variegati, per hobbysti, collezionisti, amanti dell’antiquariato, del vintage o semplici curiosi.
A detta della mia amica,esperta in ceramiche e porcellane d'epoca,la merce esposta era di valore, dato anche il notevole numero di acquisti che le ho visto fare. Ho visto macchine da cucire Singer, come quella della mia nonna, montature di occhiali, cappelli e accessori vintage, un girello per bambini in legno, scatole in latta, gioielli e bigiotteria d'epoca.
E' sicuramente da frequentare per gli appassionati di militaria, per gli scripofili o per i collezionisti di dischi in vinile.
E per gli acquisti? Ci vediamo al prossimo post, se le foto fatte col cellulare saranno almeno decenti.

1 commento:

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