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mercoledì 9 ottobre 2013

Sbiserandola What else?

Stamattina, andando a passeggio con il mio cane nel parco della Favorita, parco della città dove abito, quasi quasi ci rimanevo secca a causa della caduta improvvisa di una “Sbiserandola”. All'arrivo al lavoro a Vicenza ero ancora un po' agitata, ma felice dello scampato pericolo.
Però forse non tutti sanno di che cosa sto parlando perchè non tutti hanno avuto un'infanzia come la mia e una nonna come la mia, che raccoglieva le sbiserandole, infilandomele in tasca: ad esse attribuiva poteri taumaturgici, considerandole in grado di proteggermi dal raffreddore e dalla tosse e di proteggere il guardaroba dalle temutissime tarme.
Le sbiserandole altro non sono che quelle belle “castagne finte” che si trovano nei parchi pubblici, che sono frutti di una pianta differente dal castagno, chiamata ippocastano o Aesculus hippocastanus. Il nome significa "nutrimento per il cavallo" oppure "castagna del cavallo" perchè ci si cura il cavallo in stato di difficoltà respiratoria.
L'ippocastano appartiene alla famiglia delle Hippocastanaceae, originaria dell'Asia e della zona centrale della penisola balcanica, e produce frutti particolari formati da un involucro esterno spinoso, detto pericarpo, simile a quello delle vere castagne, che contiene semi, ossia proprio le cosiddette "castagne matte". Osservandole più attentamente, si noterà che sono più grandi e arrotondate, prive del ciuffo apicale caratteristico delle castagne propriamente dette e con la macchia chiara alla base più estesa.


Attenzione: le sbiserandole sono tossiche:contengono infatti numerosi principi attivi tra cui glicosidi e saponine triterpenici, soprattutto esculina, in concentrazioni tali da determinare nell'uomo la rottura dei globuli rossi, aumentandone la permeabilità della membrana plasmatica. Il danno è ancora più importante nei casi di assunzione da parte di bambini. Un'altra molecola presente in questi semi, detta escina, da un lato ha effetti documentati nel trattamento dell'insufficienza cronica della circolazione venosa e dei disturbi ad essa collegati; dall'altro gli effetti farmacologici possono essere potenzialmente pericolosi soprattutto se si assumono in contemporanea farmaci per la coagulazione e se è presente una condizione di insufficienza renale.

Insomma le sbiserandole possono comunque fare male anche se non sono prese in testa.
Da domani ne porterò una scorta in ufficio... non si sa mai!




1 commento:

  1. Penso di averne qualcuna anch'io ....se rovisto nelle mie borsette!
    Che possano allontanare i raffreddori?
    Non si sa mai!

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