Al grido di “Birra e sai che cosa bevi”, di vecchia memoria, del lontano 1982, campagna di AssoBirra con Renzo Arbore come testimonial, il mondo della birra è per il collezionista un pozzo di San Patrizio: infatti c'è chi colleziona bicchieri piuttosto particolari per forma e logo, chi tappi a corona, chi lattine piene o vuote, chi insegne pubblicitarie e/o vassoi realizzati con intento promozionale della varie case produttrici di birra. Inoltre, come ho potuto constatare da un commento lasciato al mio post su “Contagiati dal virus del collezionista” c'è chi colleziona sottobicchieri di cartone.
Certo sono sicuramente la collezione più economica, dato che vengono usati proprio in tutti gli esercizi pubblici; sono leggeri, poco ingombranti e molto accattivanti in quanto ai colori, ma non pensavo fossero una collezione così diffusa.
Dal sito de “Il Curioso”, che vi ho già invitato in un post precedente a consultare, raccolgo il contributo di Fulvio Nessi e Maurizio Pion sulla storia dei sottobicchieri il cui brevetto risale ad un certo Robert Sputh di Dresda che nel 1892 lanciò sul mercato il primo sottobicchiere di cartone, realizzato per ovviare al problema della schiuma in eccesso che tracimava dai boccali sui tavoli creando una patina collosa e appiccicosa.
L'invenzione ebbe un enorme successo, intuendo subito le potenzialità del cartoncino che, oltre ad assolvere alla sua funzione di assorbente, poteva essere utilizzato come mezzo pubblicitario con la stampa del marchio della birreria.
Diffusosi in Europa, circa dieci anni dopo il sottobicchiere raggiunse il Regno Unito e dopo quindici gli Stati Uniti dando così origine a un fenomeno di carattere universale capace di indurre una prima forma di collezionismo.
Per chi fosse interessato a tutta la storia dei sottobicchieri, trovo molto completo il sito de “Il Barattolo – Associazione di collezionismo birrario” che parla della storia, ma anche delle collezioni di sottobicchieri. Il Barattolo pubblica ogni due mesi un notiziario, pieno di notizie sul mondo del collezionismo birrario, con tutte le novità italiane, cataloghi, articoli sulle birrerie del passato ed annunci dei soci.
E' importante, a questo punto, per chi si vuole cimentare, avere alcune dritte, soprattutto su come si possono conservare e catalogare i sottobicchieri, cosa che rappresenta, per i collezionisti, il problema maggiore.
Ci viene in aiuto Gianluca Lombardi di Firenze, collezionista dal 1983, che può contare su oltre 30.000 pezzi, che ci regala interessanti suggerimenti che vi riassumo:
quando la collezione si allarga, i sottobicchieri vanno riposti in scatole, come fossero schede di uno schedario, ordinandoli verticalmente; è importante che le scatole abbiano un coperchio che chiuda bene per non far entrare la polvere che macchierebbe i bordi dei sottobicchieri; agli appassionati di bricolage si suggerisce di adottare delle scatole in legno o addirittura di adattare dei mobili come cassettoni o schedari da ufficio.
Chi preferisce utilizzare gli album, può acquistare i normali raccoglitori ad anelli da ufficio, anche se non ne esistono di specifici per sottobicchieri, ma ci sono pagine a tasche preparate per altri tipi di collezione (portacartoline o portafoto) che, purtroppo, con il fondo opaco non consentono la visibilità dell'altro lato del sottobicchiere.
Si possono sempre utilizzare le normali pagine di plastica trasparente usate per i documenti dell'ufficio, in associazione a punti di spillatrice; in tal caso la posizione del sottobicchiere deve essere definitiva perchè è impossibile togliere i sottobicchieri senza sciupare la pagina.
Una veloce ricognizione in rete mi porta a suggerirvi anche:
Mondobirra ricco di notizie dal mondo birrario
Collezione di sottobicchieri e altro
curato da Marco, specializzato nei sottobicchieri italiani, alla ricerca di possibili acquisti e scambi e disponibile ad elargire consigli ai neofiti
Dato che, grazie al fenomeno del collezionismo, anche i sottobicchieri e non solo hanno un loro mercato, si può fare riferimento, tanto per avere un'idea a:
http://www.collezione-online.it/collezione_sottobicchieri_birra_accessori.htm
Tra gli altri suggerisco anche Colnect
che funziona come un catalogo che comprende articoli da collezionare, creato con wiki da collezionisti collaboratori; consente di gestire più facilmente la propria collezione poiché i collezionisti possono creare proprie liste di cambi e mancoliste utilizzando il catalogo e coordinare facilmente uno scambio con altri collezionisti impossibilitati ad incontrarli personalmente.
Per quanto riguarda i criteri di catalogazione, questi sono tra i più vari e devono sempre rispondere a ciò che desidera il collezionista:possono essere per continenti e/o nazioni, per argomento, commemorativi, che riportano la pubblicità di un evento particolare, per città e per marca.
Il collezionismo dei sottobicchieri è aperto quindi ad innumerevoli sfumature e ad approcci diversi; come per ogni collezione, è importantissimo documentarsi, frequentando raduni collezionistici, avere rapporti di scambio con altri collezionisti e, soprattutto, privilegiare la qualità rispetto alla quantità, anche perchè una collezione “in scatola”, cosa inevitabile in presenza di molti esemplari, è un po' la morte della collezione stessa che non è più li, visibile e palpabile.
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